Sparone, tremano in 200 all’ex Ceresa di Ornella De Paoli

Lavoratori in sciopero per otto ore oggi alla ex Ceresa. Il futuro dell’insediamento industriale sta diventando sempre più incerto dopo il fallimento, avvenuto nei giorni scorsi, della Ims, la società del gruppo Pepe di Leinì che aveva rilevato l’azienda fondata dai fratelli Ceresa, specializzata in stampaggi di lamiere per auto e fornitore di Fiat. La preoccupazione è alta tra I 232 operai degli stabilimenti di Sparone (164) e di Druento (68), i quali fanno capo a Mtd, la società del gruppo Tiberina di Perugia, che lo scorso mese di giugno aveva affittato il ramo d’azienda dalla Ims, allora in liquidazione. Il curatore fallimentare Fabrizio Torchio sta valutando la situazione ed ha già incontrato sia le organizzazioni sindacali che i rappresentanti del gruppo Tiberina e da quanto emerge, le prospettive non sarebbero rosee. Infatti,parrebbe che Mtd, la società del gruppo umbro, sarebbe disponibile ad acquisire lo stabilimento di Sparone (mentre quello di Druento verrebbe chiuso) ricollocando solo un centinaio di lavoratori. Una prospettiva allarmante per l’occupazione e per l’economia locale. «Ci batteremo sino alla fine per garantire tutta l’occupazione e il mantenimento dei siti produttivi – dichiara il rappresentante della Fiom Canavese, Fabrizio Bellino – .Non vogliamo rinunciare neanche ad un posto di lavoro e le condizioni salariali non devono subire ulteriori peggioramenti». Oggi pomeriggio, le Rsu dei due stabilimenti si recheranno a Torino, per un incontro con l’assessore regionale al lavoro Giovanna Pentenero a cui esporranno
la situazione e proporranno di chiedere congiuntamente un incontro al ministero dello sviluppo. Intanto, lunedì mattina negli stabilimenti di Sparone e di Druento si terranno le assemblee dei lavoratori per decidere come proseguire le iniziative in difesa dei posti di lavoro. (o.d.p.)