Un filo diretto tra la Valle Soana e Parigi di Ornella De Paoli

Com’era già successo a gennaio per l’attentato a Charlie Hebdo, anche la notizia delle terribili stragi avvenute venerdì notte a Parigi, allo stadio di Saint Denis, nel teatro Bataclan ed in altri luoghi del decimo e dell’undicesimo arrondissement, ha scosso l’intera Valle Soana.
tratto dalla Sentinella del Canavese di Ornella De Paoli

Sabato mattina e nelle ore seguenti il filo diretto che normalmente esiste tra la valle e Parigi si è intensificato: Sono stati tanti i valsoanesi a telefonare a parenti ed amici residenti nella capitale francese per assicurarsi che nessuno di loro fosse stato coinvolto e per avere informazioni dirette sulla situazione. Ancora maggiore l’apprensione di alcuni francesi originari di Ronco e di Valprato che in questi giorni si trovano in vacanza in valle (perilponte dell’11 Novembre, festa nazionale) e hanno dovuto rimandare il rientro, mentre figli e nipoti si trovano a Parigi. Place de la République, boulevard Voltaire, rue de Charonne, rue Alibert,Saint Denis :i nomi dei luoghi dove sono avvenuti gli attacchi terroristici sono famigliari da queste parti,in quanto vari valsoanesi abitano proprio in quelle zone.

Sapere che Parigi sabato e domenica era di nuovo,come a gennaio, in stato di assedio, con migliaia di militari che setacciavano case e strade, con scuole, università, luoghi di riunione e linee del metrò chiusi e i cittadini invitati a rimanere a casa, ha profondamente colpito i valsoanesi che nelle piazze e nei bar della valle da sabato non parlano d’altro. In particolare, i commenti riguardano lo stato di emergenza dichiarato dal presidente Hollande su tutto il territorio francese e la chiusura delle frontiere, che nella notte tra venerdì e sabato ha avuto come conseguenza la chiusura del tunnel del Monte Bianco. Dopo il rincorrersi di telefonate tra la valle ed oltralpe,quasi tutti i valligiani hanno qualcosa da raccontare. Chi dice che i suoi figli si trovavano con gli amici proprio in un locale a due passi dal bar Carrillon nel momento dell’attentato e sono scappati lasciando sul comptoir la consumazione intatta.

Chi racconta di aver sentito al telefono la figlia, ritornata a casa dopo aver trascorso la notte di venerdì da conoscenti, non avendo potuto rientrare a casa nell’undicesimo arrondissement, chiuso dalla polizia che stava dando la caccia ai terroristi. Chi assicura che grandi precauzioni sono state prese anche al Moulin Rouge,il celebre locale notturno parigino di cui è proprietaria la famiglia Clerico ,originaria di Campiglia. Un intrecciarsi di telefonate, mail, sms a testimonianza che un pezzo della Valle Soana ha legami profondissimi con la terra francese, messa sotto attacco dai terroristi dell’Isis.

«Ho appreso degli attentati al mattino presto, è stato uno choc terribile, ho pensato subito ai nostri emigrati ed ho telefonato a parenti e conoscenti per sapere se qualcuno dei nostri avesse avuto problemi – racconta Gabriella Stefano, vice sindaco di Ronco-. Le notizie corrono

in fretta e per fortuna in poco tempo si è saputo che nessuno dei nostri era rimasto coinvolto, ma quegli atroci fatti che tante vittime hanno causato hanno colpito nel profondo tutti noi valsoanesi, poiché la nostra comunità ha forti legami con la Francia e con Parigi».

Ornella De Paoli