Compasso e martello. -Le Olimpiadi della vergogna. – La spingarda. – Il cane con il barilotto. – Bandiere d’Europa: Spagna e Svezia. – La lega Grigia. – 17 marzo san Patrizio. – I pomi d’ambra…LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

Compasso e martello. Perché la Germania Orientale aveva per simbolo compasso e

martello? L’emblema della Ddr, Deutsche Demokratische Republik, nota come “Germania dell’Est”, era composto da martello e compasso racchiusi da due spighe di segale su sfondo del tricolore tedesco. Gli elementi rappresentavano l’unità sociale tra la classe operaia simboleggiata dal martello, la classe contadina dalle spighe di segale, e il mondo intellettuale con il compasso. Adottato per la prima volta nel 1950, il vessillo prevedeva inizialmente solo segale e martello, rimandando alla falce e martello dell’Urss. Nel 1953 fu aggiunto anche il compasso. Riunificazione. Lo stemma fu abolito definitivamente nel 1990 dopo la caduta del Muro di Berlino e oggi resta solo il tricolore nero, rosso e giallo, ossia quel che allora accomunava le bandiere delle due Germanie, Est e Ovest. L’inno della Repubblica democratica tedesca, composto nel 1949 da Hanns Eisler, recitava: “lasciateci entrare e costruire, imparate e create come mai prima e, fiducioso nella propria forza, sale e sorge un popolo libero”.
Favria, 12.03.2024 Giorgio Cortese

Buona giornata. La vita è splendida come un diamante, ma fragile come il vetro. Felice  martedì

Storia delle Olimpiadi: il Nuovo Mondo e le Olimpiadi della vergogna

Docente: Emanuele Barale mercoledì  13 marzo 2024 ore 16,00 -17,30

Conferenze UNITRE’ di Cuorgnè presso ex chiesa della SS. Trinità –Via Milite Ignoto

Nonostante far coincidere le Olimpiadi con l’Expo di Parigi non si fosse rivelata un’idea brillante, il CIO decise di ripetere l’esperimento, assegnando i Giochi del 1904 alla città americana di St. Louis, sede della Louisiana Purchase Exposition. Ma la pessima organizzazione non fu il lato peggiore dei Giochi di St. Louis, che passeranno tristemente alla storia per aver ospitato le cosiddette “Antropological Days”. Senz’altro una delle pagine più vergognose dello sport in ogni luogo ed epoca.

La spingarda.

Chiamata anche springalda o spingardo (dal francese antico espringale, derivato del francone springan, “saltare, balzare”), la spingarda era nel Trecento una macchina da guerra a forma di grossa balestra, utilizzata per lanciare pietre o verrettoni. Con l’invenzione della polvere da sparo, il termine passò ad indicare un pezzo leggero d’artiglieria, che poteva essere fissato su un cavalletto oppure, se piccolo, portato a mano come il fucile.

Favria, 13.03.2024  Giorgio Cortese

Buona giornata. La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia. Felice mercoledì.

Il cane con il barilotto.

Tutti conosciamo i cani San Bernardo  che sono raffigurati con un barilotto al collo. La piccola botte in legno attaccata al collo, ancora oggi simbolo del San Bernardo, è nata dalla fantasia del pittore naturalista inglese Edwin Landseer (1802-1873). Nel 1831, nel quadro Mastini delle Alpi che rianimano un viaggiatore in difficoltà , dipinse due cani di San Bernardo, questo il nome corretto, al lavoro, uno dei quali porta al collare un piccolo barilotto per il brandy. Il dipinto divenne subito popolarissimo e nacque la leggenda. I cani infatti non hanno mai portato brandy ai dispersi in montagna. Con le sue proprietà di vasodilatatore l’alcol, infatti, può essere pericoloso, o anche letale, in caso di assideramento, perché non scalda, ma anzi comporta una perdita di calore corporeo.  E’ vero che i San Bernardo furono addestrati come cani da soccorso nelle località montane. Nell’XI secolo Bernardo di Mentone, poi divenuto santo, costruì un rifugio sulle Alpi per i pellegrini. I monaci che se ne prendevano cura iniziarono ad addestrare questi cani per il soccorso. Oggi che sono cambiate le modalità del soccorso alpino i San Bernardo sono impiegati in attività sociali.

Favria,  14.03.2024  Giorgio Cortese

Buona giornata. Nella vita chi pondera a lungo prima di fare un passo passerà la sua esistenza su una gamba sola.  Felice giovedì.

Bandiere d’Europa: Spagna e  Svezia.

Nella bandiera della Spagna il rosso e l’oro derivano dagli stemmi di precedenti regni iberici e sono talvolta interpretati come simbolo di “sangue versato” e delle ricchezze ottenute dalla monarchia spagnola, il cui variegato stemma è riportato sulla bandiera, detta La Rojigualda, in versione semplificata. Nella  bandiera svedese la classica croce scandinava presenta una colorazione gialla su sfondo blu. Secondo alcuni, tale scelta cromatica, reiterata nello stemma nazionale, rimanderebbe ai colori del mare e del sole.

Favria, 15.03.2024 Giorgio Cortese

Buona giornata. La vita non si misura attraverso il numero di respiri che facciamo, ma attraverso i momenti che ci lasciano senza respiro. Felice venerdì

La lega Grigia.

Il 16 marzo 1424 viene fondata la Lega Grigia, la prima delle Tre Leghe, con la Lega Caddea e quella delle Dieci Giurisdizioni, che formano l’odierno Canton Grigioni della Confederazione Elvetica. Nel 2024 si festeggerà il 500esimo, anniversario dell’aggregazione delle Tre Leghe retiche, i tre territori che poi formarono l’attuale Cantone dei Grigioni. Nel 1524 viene fondato il “Libero Stato delle Tre Leghe” composto dalla Lega Caddea, dalla Lega Grigia e dalla Lega delle Dieci Giurisdizioni. La prima nasce nel 1367 su iniziativa del Capitolo della Cattedrale di Coira e delle comunità circostanti. Nel 1395 segue la creazione della Lega Grigia e nel 1436 quella della Lega delle Dieci Giurisdizioni, entrambe costituite per garantire l’indipendenza e la pace del territorio.  Grazie alla stipulazione di un patto di alleanza fra queste tre comunità, nel 1524 si costituisce una sorta di stato federale denominato appunto “Libero Stato delle Tre Leghe”. Nel 1801 Napoleone decide l’annessione delle Tre Leghe alla Svizzera e nel 1803 i Grigioni diventano formalmente un cantone svizzero. Lo stemma dei Grigioni attuale racchiude quelli delle storiche “Tre Leghe retiche”.

Favria, 16.03.2024 Giorgio Cortese

Buona giornata. Gli esseri umani sono nati uguali ma sono anche nati diversi. Felice  sabato.

17 marzo san Patrizio

In Irlanda, si sa, non ci sono serpenti che vivono allo stato selvatico. Secondo una nota leggenda ciò sarebbe dovuto al fatto che san Patrizio, il missionario di origine scozzese (per altri invece britannica o gallese) che insieme a Palladio nel V secolo evangelizzò l’isola, li scacciò tutti quanti in mare nel 441 dopo aver trascorso,  palese richiamo all’analoga esperienza di Mosè sul Sinai e di Cristo nel deserto,  40 giorni e 40 notti in digiuno e penitenza su un’altura che in seguito da lui avrebbe preso il nome di Croagh Patrick, Cruach Phádraig in gaelico. In realtà la ragione per cui non ci sono serpenti in Irlanda è molto più prosaica e dipende dal fatto che l’isola, dopo le ultime glaciazioni, è rimasta a lungo coperta dalle acque e quindi i rettili non hanno trovato un ambiente adatto per vivere e riprodursi. Nonostante sappiano benissimo la verità, gli irlandesi però restano molto affezionati alle storie legate al loro patrono. Ogni anno l’ultima domenica di luglio,  il Reek Sunday, si recano in pellegrinaggio sul Croagh Patrick, considerato sacro, per pregare nella cappella posta sulla sommità, edificata nel 1905, vicino ai resti di un oratorio fondato ai tempi dallo stesso Patrizio, documentato dagli scavi archeologici e citato per la prima volta nell’824. E amano raccontare come il santo, infastidito dai serpenti durante la sua ascesi, li inseguì in mare. Il racconto è anche una chiara metafora: con la sua attività pastorale Patrizio avrebbe liberato l’isola dal demonio e dal paganesimo che le serpi, si pensi alla storia di Adamo ed Eva allegoricamente rappresentano

Favria, 17.03.2024   Giorgio Cortese

Buona giornata. Vi sono due cose durevoli che possiamo sperare di lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali. Felice domenica.

I pomi d’ambra

Tra la fine del Medioevo e il Rinascimento, XIII-XVII secolo, diventarono di gran moda degli oggetti sferici portati al collo o agganciati alla cintura, i pomi d’ambra, in pratica ampolle pendenti. Di fogge diverse, ma generalmente sferici e traforati, questi monili erano spesso in metallo prezioso, come oro o argento, finemente lavorato, ma potevano presentarsi come un semplice sacchetto appeso a un filo, ed erano riempiti di essenze profumate come l’ambra grigia, lo zibetto, il muschio, la lavanda, i chiodi di garofano e altre piante odorose. Sostanze. Talora si aprivano in scomparti come spicchi di arancia, ciascuno dei quali deputato a specifiche essenze e provvisto di un’etichetta con il nome della sostanza odorosa. I nobili, i preti e i medici, lo indossavano per proteggersi dai contagi nei periodi di pestilenza, mentre le donne come accessorio estetico capace di emanare un buon profumo, insomma un deodorante

Favria, 18.03.2024  Giorgio Cortese

Buona giornata. Ogni giorno siamo l’esito, e il prodotto, di tutte le esperienze belle e brutte che abbiamo vissuto. Felice lunedì.

Il sangue è una vita, Condividilo! Il sangue viene rigenerato dopo pochi mesi, ma la vita no, per favore dona il tuo sangue. Vi invitiamo a donare il sangue per una ragione che si chiama vita.  vita. Lo scopo della vita di noi essere umani è quello di accendere una luce di speranza nei nostri simili anche donando il sangue. Ti aspettiamo a FAVRIA VENERDI’ 29 MARZO  2024, cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno anche di Te.  Attenzione, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Portare sempre dietro documento identità. a Grazie per la vostra collaborazione. Cell.  3331714827- grazie se fate passa parole e divulgate il messaggio